Nel caso di separazione o divorzio, sia di coppie coniugate che non si pone il problema dell’assegnazione della casa familiare.
Le fattispecie sono molteplici: l’immobile puo’ essere in comproprietà dei coniugi o della coppia , o di uno solo dei dei duo o perfino di un terzo.
Classico esempio di immobile di proprietà dei genitori di uno dei coniugi, e concesso in comodato alla famiglia.
Cosa si intende per casa familiare
La casa familiare è definita come il luogo degli affetti, degli interessi, e delle abitudini in cui si esprime la vita familiare e si svolge la continuità delle relazioni domestiche, centro di aggregazione e di unione dei componenti del nucleo, complesso di beni funzionalmente organizzati per assicurare l’esistenza della comunità familiare.
L’interesse della prole.
La concessione del beneficio sarà esclusivamente subordinato alla convivenza della prole nella casa familiare.
... la casa familiare deve essere assegnata tenendo prioritariamente conto dell’interesse dei figli minorenni e dei figli maggiorenni non economicamente autosufficienti a permanere nell’ambiente domestico in cui sono cresciuti e che costituisce il centro dei propri affetti, al fine di garantire il mantenimento delle loro consuetudini di vita e delle relazioni sociali che in tale ambiente si sono radicate. Pertanto quando il legame con la casa familiare dei figli, maggiorenni anche se non indipendenti economicamente, risulta reciso ovvero la casa familiare non costituisce più l’habitat domestico necessario a garantire, nella quotidianità , il riferimento effettivo utile e di sostegno ad una crescita sana , si avrà la revoca dell’assegnazione.