Il sovraindebitamento rappresenta una problematica sempre più diffusa nella società odierna. Quando questa situazione raggiunge livelli tali da compromettere irrimediabilmente la capacità del debitore di adempiere alle proprie obbligazioni, si parla di sovraindebitamento “incapiente”. In questi casi, l’ordinamento giuridico italiano offre una soluzione attraverso l’istituto dell’esdebitazione, disciplinato dall’art. 283 del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII).
Cos’è il Sovraindebitamento Incapiente?
Il sovraindebitamento si verifica quando un soggetto si trova nell’impossibilità di far fronte regolarmente ai propri debiti con il proprio patrimonio e/o reddito disponibile.
La condizione di “incapienza” si configura quando il debitore non è in grado di offrire ai creditori alcuna utilità, né attuale né prospettica, per soddisfare i propri debiti.
In altre parole, il debitore incapiente non possiede beni liquidabili o redditi futuri che possano essere destinati al pagamento dei creditori. Questa situazione si distingue dalle altre forme di sovraindebitamento in cui, pur con difficoltà, il debitore può offrire una qualche forma di ristoro ai creditori.
Chi può accedere all’Esdebitazione del Sovraindebitato Incapiente?
L’art. 283 CCII prevede che possano accedere all’esdebitazione le persone fisiche “meritevoli” che versano in stato di sovraindebitamento incapiente. Questo significa che:
- Il debitore deve essere una persona fisica: l’istituto non si applica alle società o ad altri enti giuridici.
- Deve sussistere una situazione di sovraindebitamento: il debitore deve trovarsi in una situazione di squilibrio economico-finanziario che rende impossibile l’adempimento delle obbligazioni.
- Il debitore deve essere “incapiente”: come già detto, il debitore non deve essere in grado di offrire alcuna utilità, diretta o indiretta, ai creditori, nemmeno in prospettiva futura.
- Il debitore deve essere “meritevole”: questo requisito è fondamentale e viene valutato dal giudice caso per caso. La meritevolezza si desume dal comportamento del debitore, dalle cause che hanno determinato il sovraindebitamento e dall’assenza di atti in frode ai creditori. Non possono accedere all’esdebitazione, ad esempio, i debitori che hanno accumulato debiti a seguito di attività illecite o che hanno agito con dolo o colpa grave.
La Procedura di Esdebitazione
La procedura di esdebitazione del sovraindebitato incapiente si articola nelle seguenti fasi:
- Presentazione della domanda: il debitore, con l’assistenza di un Organismo di Composizione della Crisi (OCC), presenta una domanda al tribunale competente. La domanda deve contenere una dettagliata ricostruzione della situazione debitoria e patrimoniale del debitore, nonché la documentazione comprovante la sua condizione di incapienza e meritevolezza.
- Valutazione del giudice: il giudice valuta la sussistenza dei presupposti per l’accesso all’esdebitazione, verificando la meritevolezza del debitore e l’assenza di atti in frode.
- Decreto di esdebitazione: se il giudice ritiene sussistenti i requisiti, emette un decreto di esdebitazione, che libera il debitore dai debiti pregressi.
- Eventuale revoca: il decreto di esdebitazione può essere revocato se, entro quattro anni dall’emissione, sopravvengono utilità rilevanti che consentono il soddisfacimento dei creditori in misura non inferiore al 10%.
Aspetti Critici e Controversie
L’istituto dell’esdebitazione del sovraindebitato incapiente, pur rappresentando una importante opportunità di “seconda chance” per i debitori in difficoltà, presenta alcuni aspetti critici e controversi. Tra questi, si segnalano:
- La definizione di “meritevolezza”: la valutazione della meritevolezza del debitore è un aspetto discrezionale che può generare incertezze applicative. È fondamentale che il giudice valuti attentamente le circostanze del caso concreto, tenendo conto del contesto socio-economico del debitore e delle cause che hanno determinato il sovraindebitamento. Possono essere causa di meritevolezza malattie, problematiche familiari, ecc
- La quantificazione del 10%: il limite del 10% per la revoca del decreto di esdebitazione in caso di sopravvenienze attive può risultare eccessivamente basso e non garantire pienamente la tutela dei creditori.
Conclusioni
L’esdebitazione del sovraindebitato incapiente rappresenta uno strumento fondamentale per offrire una seconda possibilità ai debitori che si trovano in una situazione di grave difficoltà economica. Tuttavia, è importante che i debitori siano consapevoli dei requisiti e delle procedure previste dalla legge, e che si avvalgano della consulenza di professionisti qualificati per affrontare al meglio questo percorso.
La valutazione della sussistenza dei requisiti va fatta con l’aiuto di soggetti esperti..